DONNE CHIESA MONDO

    settembre 2024
    Fedeli e ribelli: il difficile rapporto tra le donne e la Chiesa

    “Fedeli e ribelli” è il titolo di copertina di Donne Chiesa Mondo, il mensile femminile dell’Osservatore Romano curato da Rita Pinci che esce sabato 7 settembre.
    Il numero si apre con una inchiesta di Lucia Capuzzi sul rapporto tra donne e Chiesa, che si presenta complicato e difficile: molte se ne vanno, tante restano ma chiedono cambiamenti incisivi, altre si mettono criticamente “sulla soglia”.

    Negli ultimi decenni, questa dinamica è diventata ancora più evidente. Da una parte ci sono quelle che abbandonano, per motivi che via via sono diversi, anche se si parte spesso da una delusione. «Non sono io che ho lasciato la Chiesa. È stata lei a lasciarmi» dice una di loro. Vent’anni fa erano soprattutto le quarantenni. Attualmente, le ragazze italiane under 30 che si dichiarano cattoliche sono scese al 33 per cento (dieci anni fa erano quasi il doppio), mentre quelle che si definiscono atee sono passate dal 12 al 29,8 per cento.
    Dall’altra parte ci sono quelle che rimangono, e costituiscono una fortezza contribuendo a mantenere in vita l'istituzione con la loro presenza attiva, e anche denunciando le cose che non vanno. «Non me ne posso andare, perché anche io sono su questa barca che raccoglie coloro che hanno creduto e porta un tesoro per tutti (cioè la fede e le vite di chi ha creduto), ma non posso nemmeno stare inerme perché infuria forte la tempesta che minaccia la credibilità e il vivere ecclesiale» scrive la teologa Simona Segoloni.

    C’è anche un numero crescente di donne che si colloca in una posizione liminale: stanno su una soglia simbolica praticando la fede ma esprimendo critiche verso la gerarchia ecclesiastica. Un «attraversamento continuo tra centro e periferia» alla ricerca di un “dio differente”, il “dio delle donne”: così da femminista cristiana l’avvocata Grazia Villa descrive il suo viaggio tra fede e ribellione.

    Le donne che rimangono reggono la Chiesa, ne sono una colonna portante. Laiche, consacrate, catechiste, teologhe, sposate, single ... Fedeli che dedicano tempo, energie e competenze per sostenere la comunità ecclesiale e far crescere il pensiero. La fede che incarnano è viva e operativa, spesso sottovalutata ma fondamentale. Senza il loro impegno, molte parrocchie e servizi sociali non potrebbero funzionare con la stessa efficacia. Grazie allo sguardo femminile gli studi teologici si arricchiscono e aprono orizzonti nuovi.

    Però la questione della pari dignità delle donne è posta come cruciale per il futuro dell'istituzione. La leadership femminile- dicono tutte - non è solo una questione di giustizia sociale, ma una necessità spirituale e pastorale. Lo rileva anche il Sinodo. Nell’Instrumentum laboris si sottolinea «la necessità di dare un riconoscimento più pieno ai carismi, alla vocazione e al ruolo delle donne in tutti gli ambiti della vita della Chiesa». https://www.osservatoreromano.va/it/donne-chiesa-mondo.html


     

    L’identità femminile nel Magistero della Chiesa

    Nel Dizionario della Dottrina sociale della Chiesa, Giovanna Rossi si sofferma sul ruolo della donna nell’insegnamento dei Papi
     

    Giovanna Rossi *

    Nel 1963 Giovanni XXIII nella Pacem in terris afferma la presenza della donna nella Chiesa e nella società come un segno dei tempi. Il Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962 - 8 dicembre 1965) incoraggia una più vasta partecipazione delle donne nell’ambito culturale e sociale ed ecclesiale. Nel 1973, Paolo VI, istituisce la Commissione di studio sulla donna nella società e nella Chiesa, affidata al Pontificio Consiglio per i Laici in risposta ad una esplicita richiesta del Sinodo dei Vescovi e in vista dell’Anno internazionale della donna indetto dalle Nazioni Unite.

    Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris mater (1987) propone in Maria il modello per ogni uomo e specialmente per ogni donna e pubblica durante l’Anno Mariano (1988) la lettera apostolica Mulieris dignitatem: per la prima volta un documento pontificio è interamente dedicato alla donna. Nel 1995 Giovanni Paolo II, dopo aver dedicato il tema della Giornata Mondiale per la Pace alla “Donna, educatrice di pace”, indirizza a tutte le donne una lettera in occasione della IV Conferenza mondiale dell’Onu sulla donna a Pechino.

    Benedetto XVI svolge una catechesi dedicata alle donne e alla loro responsabilità ecclesiale dalle prime comunità cristiane a oggi (udienza generale, febbraio 2007). Papa Francesco, sostiene l’importanza fondamentale delle donne nella trasmissione della fede e invita a promuovere il loro ruolo attivo nella comunità ecclesiale (incontro con l’episcopato brasiliano a Rio de Janeiro, luglio 2013). Nel 2022 riprende il tema della promozione delle donne rinnovando l'appello affinché sia rafforzato l'impegno per un loro maggiore rispetto e riconoscimento e per un più ampio coinvolgimento. (conferenza “Il volto pieno dell'umanità: le donne al comando per una società giusta”, organizzata dalla Missione permanente di osservazione della Santa Sede presso l'UNESCO e da Caritas Internationalis).  Riafferma questo tema commentando il contributo fornito dalle donne in merito al prendersi cura del bene comune (presentazione del volume “Più leadership femminile per un mondo migliore. Il prendersi cura come motore per la nostra casa comune” a cura di Anna Maria Tarantola, marzo 2023).

    * Già Docente di Sociologia della Famiglia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore