Buongiorno,
qui il comunicato sul nuovo numero di Donne Chiesa Mondo che esce domani sabato 3 febbraio - dedicato alla vita consacrata femminile. Qui sotto l'editoriale e in allegato la copertina Grate se vorrete darnenotizia attraverso i vostri canali, mail, siti, social etc La redazione E' dedicato alle nuove forme di vita consacrata femminile il nuovo numero di Donne Chiesa Mondo, il mensile femminile dell'Osservatore Romano. Cosa spinge oggi una donna a fondare un monastero o una famiglia ecclesiale, una comunità spirituale? La vita consacrata, che il linguaggio comune accosta a un generico “monache” o “suore”, oggi è segno di inedita autonomia femminile ed è in grande rinnovamento. Soprattutto in Occidente nascono nuove comunità che guardano alla Chiesa delle origini e che hanno una caratteristica: sono miste, un unico istituto dove uomini e donne vivono e pregano insieme, e dove il capo può essere indifferentemente una donna o un uomo. Inchiesta di copertina è di Vittoria Prisciandaro, giornalista del gruppo Periodici San Paolo. Reportage da una nuova comunità insediata in provincia di Rieti è di Francesco Grignetti, giornalista della Stampa. Storie dall'America Latina di Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire. Monica Mondo, autore di Tv2000, scrive un grande ritratto di suor Roberta Vinerba, un passato di manager editoriale e politicamente militante nella estrema sinistra e oggi la prima donna a dirigere in Italia un Istituto di scienze religiose, quello superiore di Assisi.
Editoriale DEDICATE A DIO Nel mese di febbraio in cui la Chiesa celebra la Giornata della Vita consacrata, Donne Chiesa Mondo si occupa delle nuove comunità religiose femminili e di ciò che spinge una donna a fondare una congregazione, un monastero, una famiglia ecclesiale, oggi. Uno stato di vita che il linguaggio comune accosta a un generico “monache” o “suore”, segno di autonomia inedita femminile, ma che comprende tante forme tra cosiddetta vita attiva, istituti secolari, contemplative, eremite, vergini consacrate nel mondo... che professano i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza, in pubblico o in privato. La vita consacrata è in rinnovamento. Soprattutto in Occidente accanto alle forme tradizionali nascono nuove comunità che guardano alla Chiesa delle origini «mettendo da parte le distinzioni e le strutture giuridiche che precedentemente costituivano uno dei pilastri della vita consacrata. La principale caratteristica è che sono miste, un unico istituto dove uomini e donne vivono e pregano insieme, e non due comunità separate», spiega don Giancarlo Rocca, paolino, tra i maggiori esperti del mondo dei religiosi. Le storie vocazionali non parlano, poi, solo di fede ma di una scelta complessiva di vita: la risposta alla Chiamata incorpora anche il desiderio di portare aiuto a chi è in difficoltà per povertà, vicissitudini personali e politiche, persecuzioni, malattia. Suor Paesie era già una missionaria della Carità di madre Teresa, ma racconta che «il Signore mi chiedeva di condurlo dai bambini di strada di Haiti». Così ha fondato da Famiglia Kizito a Cité Soleil, lo slum più povero di Port-au-Prince. Dentro monasteri e conventi la contemplazione e l’ascolto non sono mai stati considerati inoperosità, ma l’ora et labora si rigenera e la scelta della clausura si rivendica come atto di libertà. Scrive suor Mirella Soro: «non siamo entrate in monastero semplicemente per dire delle preghiere... La comunione di vita è, per noi, una vera e propria forma di obiezione di coscienza contro le guerre e le divisioni che feriscono la storia: cerchiamo di vivere fra noi ciò che sogniamo per il mondo». Poi, alle limitazioni di movimento si supplisce con telefono e social network che aprono finestre sul mondo. Donne Chiesa Mondo racconta anche la storia di una fondatrice spirituale che viene canonizzata questo mese, l’11 febbraio: la laica consacrata Mama Antula, che nel Settecento contribuì a cambiare la storia anche politica del suo Paese, tanto da essere annoverata Madre della Patria, diventa la prima santa dell’Argentina.
|